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PIÙ CIBO E SALUTE AL MACO DI OUGADOUGOU

È passato ormai un anno da quando vi abbiamo annunciato l’avvio del progetto “Projet d’humanisation de la Maison d’Arret et de Correction de Ouagadougou (MACO)”, il carcere più grande della capitale del Burkina Faso. Abbiamo deciso di inaugurare l’attività a seguito delle segnalazione dei padri camilliani della cappellania dell’istituto carcerario, che ci hanno notificato l’urgenza di intervenire per rendere più umano il trattamento dei detenuti, costretti in una struttura precaria, in cui il sovraffollamento rappresenta solo il problema più evidente.

Ci è sembrato subito un progetto in cui era importante investire, considerando il carcere – non solo il posto in cui scontare la propria pena – ma anche e soprattutto un luogo in cui cominciare un percorso rieducativo che possa portare al reintegro nella società in maniera proficua. Fondamentale, quindi, che i detenuti non solo abbiano la possibilità di intraprendere questo cammino, ma che lo facciano godendo a pieno dei diritti umani inviolabili.

Ora, al termine del progetto, possiamo dire che è stato un successo: in questi mesi – grazie al finanziamento di Salute e Sviluppo – è stato possibile far vivere ai detenuti esperienze comunitarie e sociali importantissime, sono stati organizzati sia un pranzo natalizio, che un pranzo pasquale, sono stati confezionati più di 2300 sacchetti contenenti cibo e kit igienici, distribuiti poi ai detenuti che più di altri vivono una situazione di indigenza e infine sono stati acquistati farmaci e medicinali per l’Ospedale San Camillo, utili alla cura di coloro che soffrono di particolari patologie.

Migliorare le condizioni di vita di chi si trova in difficoltà è un nostro obiettivo primario in qualunque ambito e noi siamo davvero contenti che questo progetto abbia raggiunto i traguardi prefissati e che abbia dato la possibilità a tantissimi detenuti del MACO di affrontare in maniera positiva il proprio percorso all’interno della struttura carceraria.

 

UN ALTRO TRAGUARDO A KOKUMBO

È appena terminato il progetto: “Acquisto apparecchiatura di laboratorio per il Centro di Salute Luigi Tezza di Kokumbo”, come vi abbiamo già raccontato Kokumbo è un villaggio che si trova in Costa d’Avorio, una nazione in cui si registrano ancora numerose carenze, specialmente nelle zone rurali. Da più di 10 anni le Figlie di San Camillo sono attive nel paese portando avanti soprattutto progetti di carattere sanitario e assistenziale.

Nel 2009 hanno fondato il Centro di Salute Beato Luigi Tezza, tra i villaggi di Kokumbo e di Niamkey Konankro a circa 50 km dalla capitale Yamoussoukro. Nel corso degli anni questo polo sanitario è diventato un punto di riferimento per la popolazione locale che ha modo di usufruire del sostegno delle missionarie e di consultazioni mediche per numerose patologie, tra cui anche l’Ulcera di Buruli, una malattia che continua a rappresentare un grosso pericolo.

Per aumentare l’efficienza del centro, ad inizio anno è pervenuta a Salute e Sviluppo una richiesta di aiuto, che noi siamo stati molto felici di accogliere acquistando le diverse strumentazioni necessarie ad effettuare una serie di analisi approfondite per la diagnosi precoce di numerose malattie: un distillatore d’acqua, un’autoclave per la sterilizzazione degli strumenti di lavoro, un bagnomaria, un termostato e un lettore di immunologia ichroma II, che permette di fornire valori più precisi per gli esami immunologici, una cappa a flusso laminare, che protegge l’operatore e l’ambiente di lavoro da microrganismi patogeni.

Speriamo che queste strumentazioni possano davvero migliorare le condizioni di vita e di salute di tutte le persone maggiormente in difficoltà!

PROGETTO DIAZOSSIDO: OBIETTIVO RAGGIUNTO!

Non molto tempo fa vi abbiamo raccontato la storia dei piccoli Edrick e Samuel, due bambini piccolissimi (1 anno e 4 anni), purtroppo affetti da iperinsulinismo congenito (HC), una malattia endocrina molto rara che si sviluppa nei primi mesi di vita e che può portare ad una severa compromissione della salute dei piccoli pazienti, causando loro gravi problemi neurologici non sempre risolvibili.

Di loro si occupa l’Asociacion corazones & Manos Solidarias San Francisco, che da tempo opera sul territorio peruviano nel tentativo di migliorare le condizioni di salute dei più fragili, tra cui i piccoli malati degli ospedali San Bartolomé e Cevetano Heredia di Lima, affetti da questa malattia neurologica.

È proprio con loro che a marzo abbiamo deciso di inaugurare il progetto “Salute per tutti: progetto Diazossido”. In Perù l’iperinsulinismo congenito è una malattia particolarmente compromettente a causa dei ritardi della diagnostica e nella somministrazione del giusto farmaco, il Diazossido. Quest’ultimo non è commercializzato nel paese e ha costi proibitivi, non solo per le famiglie, ma anche per gli ospedali stessi che non hanno modo di importarlo dall’estero.

Per questi motivi l’Asociacion corazones & Manos Solidarias San Francisco da anni si impegna nella ricerca di donatori sia pubblici che privati che possano sposare questa causa, contribuendo all’acquisto e alla spedizione del farmaco salvavita. Ad inizio anno noi di Salute e Sviluppo abbiamo deciso di intervenire e inaugurare questo progetto che ci ha dato la possibilità di acquistare il Diazossido non solo per i piccoli Edrick e Samuel, ma anche tutti per gli altri piccoli pazienti dei due ospedali.

Ora che il progetto si è concluso e sono state consegnate le forniture di Diazossido necessarie, possiamo affermare di essere felici di aver potuto contribuire a questa attività ed essere intervenuti a favore dei più fragili.

LETTI OSPEDALIERI ALL’AVANGUARDIA PER LA CLINICA SAN CAMILO

Noi di Salute e Sviluppo da molti anni operiamo nei paesi in via di sviluppo, non solo in Africa e Asia, ma anche in America Latina: ultimamente ci sono pervenute numerose richieste di aiuto da parte di Associazioni che operano sul suolo peruviano, vi abbiamo parlato dei progetti relativi al farmaco salvavita per i bambini degli ospedali di Lima e anche del sostegno agli anziani in condizioni di difficoltà.

Dal primo ottobre abbiamo deciso di intervenire avviando una nuova attività che ci vedrà impegnati per quattro mesi in sinergia con l’Obra di San Camilo: “25 letti elettrificati e meccanizzati (ospedalieri) per la Clinica Obra San Camilo”.

Questo centro medico si trova a Lima, capitale del Perù, è stato istituito dai Religiosi Camilliani ed è un ente privato senza fini di lucro che si occupa di fornire servizi sanitari alla comunità non solo di Lima, ma anche dell’intera provincia. All’interno della clinica è possibile effettuare una moltitudine di esami diagnostici, volti alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione. Nel corso degli anni il centro ha avuto la possibilità di ampliarsi sempre più e attualmente dispone di ambulatori specifici per varie patologie, un laboratorio, un servizio di radiografia, mammografia, densitometria ossea, elettrocardiogramma, nonché di due sale operatorie, una sala parto e una nursery.

Ora si è resa assolutamente necessaria la sostituzione di 25 letti, ormai obsoleti, scomodi per i pazienti e poco funzionali per il personale sanitario. Noi di Salute e Sviluppo abbiamo accolto con gioia la possibilità di fornire un aiuto concreto alla clinica acquistando questi letti elettrificati e meccanizzati, che daranno la possibilità ai degenti di affrontare il proprio percorso di cure in maniera confortevole, al personale di poter lavorare in un ambiente moderno e alla Clinica di continuare a rappresentare un polo sanitario all’avanguardia.

Vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi!

ACQUA RICICLATA PER LO SNEHADAAN HOSPITAL

La scorsa settimana vi abbiamo parlato del progetto appena inaugurato riguardante l’acquisto di un’ambulanza e di strumenti per la dialisi per lo Snehadaan Hospital di Bangalore in India, ma non è l’unica attività che noi di Salute e Sviluppo abbiamo deciso di portare avanti a favore del nuovo ospedale camilliano.

Sempre in sinergia con lo Sneha Charitable Trust, da questa settimana parte un nuovo progetto della durata di tre mesi che ci vedrà in prima linea per finanziare la costruzione di un pozzetto per l’acqua piovana e un impianto di trattamento delle acque reflue: tutte quelle acque che essendo state già state utilizzate, per uso domestico o industriale, necessitano di uno specifico trattamento per essere nuovamente usate in sicurezza.

Tutte le nostre attività sono pensate per essere sostenibili e in linea con i principi dell’Agenza 2030 delle Nazioni Unite. L’acqua – in particolare – è stata il focus di numerosi nostri progetti tutti pensati per sottolineare il peso e l’importanza che questo elemento ha per la vita umana e per il benessere del singolo, che deve poter accedere in maniera sicura a questa fonte così fondamentale. Riciclare l’acqua e trattarla in maniera adeguata per poter essere riutilizzata all’interno dell’ospedale stesso è il nostro obiettivo, per ribadire ancora una volta l’impegno verso il nostro pianeta e l’importanza di questo elemento.

A settembre, al termine del progetto, sia il pozzetto che l’impianto di trattamento saranno ultimati e pienamente funzionanti a disposizione dell’ospedale. Siamo molto felici di poter contribuire al raggiungimento di questo traguardo in linea con i nostri valori, rimanendo sempre al fianco dei camilliani dello Snehadaan Hospital.

DIAGNOSI APPROFONDITE NEL CENTRO DI SALUTE LUIGI TEZZA DI KOKUMBO

Salute e Sviluppo opera da più di 25 anni seguendo l’esempio di San Camillo de Lellis, fondatore dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi (Camilliani) e patrono universale dei malati e degli infermi. Il focus della maggior parte dei nostri progetti è la salute e grazie all’aiuto dei camilliani – presenti in più di 40 paesi del mondo –  cerchiamo di intervenire in tutte quelle zone in cui vengono registrate carenze. La completa sinergia tra noi e le comunità camilliane del mondo rende duraturi e radicati al territorio i nostri progetti, tutti pensati per il miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle popolazioni maggiormente in difficoltà.

Oggi 25 maggio, anniversario della nascita di San Camillo, vogliamo parlarvi di uno degli ultimi progetti di carattere sanitario che abbiamo appena inaugurato: “Acquisto apparecchiatura di laboratorio per il Centro di Salute Luigi Tezza di Kokumbo”.

Kokumbo è un villaggio che si trova in Costa d’Avorio, un paese che nonostante la costante crescita economica, presenta ancora numerose carenze, specialmente nelle zone rurali. Per combattere questa situazione, da più di 10 anni le Figlie di San Camillo sono presenti nel paese, portando avanti progetti di carattere sanitario e assistenziale.

Grazie al loro costante impegno, nel 2009 è nato il Centro di Salute Beato Luigi Tezza, vicino i villaggi di Kokumbo e di Niamkey Konankro, a circa 50 km dalla capitale amministrativa del paese Yamoussoukro. Da quando ha preso vita il Centro rappresenta un polo sanitario fondamentale per la popolazione locale, che ha potuto usufruire del sostegno delle missionarie e di consultazioni mediche e cure per le più svariate malattie, tra cui anche l’Ulcera di Buruli.

Nonostante l’efficienza del Centro, attualmente è ancora possibile effettuare solo esami diagnostici di base, ma non analisi approfondite che consentirebbero la diagnosi precoce di numerose altre malattie.

Noi di Salute e Sviluppo abbiamo deciso di intervenire, impegnandoci per i prossimi sei mesi ad acquistare gli strumenti richiesti dal centro, tra cui: un distillatore d’acqua, un’autoclave per la sterilizzazione degli strumenti di lavoro, un bagnomaria, un termostato e un lettore di immunologia ichroma II, che permette di fornire valori più precisi per gli esami immunologici, una cappa a flusso laminare, che protegge l’operatore e l’ambiente di lavoro da microrganismi patogeni. Al termine di questo periodo il presidio sanitario sarà in grado di effettuare tutti gli esami specifici necessari per il benessere della popolazione locale.

Siamo contenti di poter essere al fianco delle Figlie di San Camillo, perseguendo unitamente la mission di migliorare le condizioni di vita e di salute di tutti gli individui in difficoltà, seguendo l’esempio di San Camillo de Lellis.