Neonatologia per l’ospedale G. Paolo II di Bossemptélé – RCA
La ONG Salute e Sviluppo, nella realizzazione del progetto “Risposta ai bisogni neonatali nell’area di Bossemptélé, Repubblica Centrafricana”, aveva previsto le seguenti attività: la costruzione e l’arredamento del reparto di neonatologia nell’Ospedale Giovanni Paolo II di Bossemptélé, e corsi di formazione per preparare il personale a questa particolare attività assistenziale.
Dal 6 al 20 luglio la Dottoressa Mariella Fresu, responsabile dell’amministrazione e progettazione di SES, il Dottor Franco Garofalo, Primario della neonatologia dell’Ospedale di Rivoli, e il sottoscritto hanno effettuato missioni in loco per ispezionare lo stato di avanzamento del progetto.
La situazione del paese, dal punto di vista sicurezza, non è proprio tranquilla, ma bisognava andare. Partiti dalla capitale, Bangui, dopo un viaggio di oltre cinque ore tra campagne e foreste, interrotte da qualche capanna isolata o da un piccolo gruppo che forma un villaggio, siamo arrivati a Bossemptélé. L’ospedale è la grande realtà, in una città di capanne, che accoglie malati e parenti dei malati che si accampano sotto i portici dell’ospedale e sotto gli alberi. Bambini, colorati dalla polvere rossa del terreno, che si stringono agli adulti in un unico gruppo, per la notte, in cerca di calore.
Abbiamo potuto constatare la costruzione della Neonatologia, ultimata in tutte le sue parti. Le tinte sui muri sono colori tenui, luminosi e accoglienti. Tutti i locali hanno i muri piastrellati fino all’altezza di un metro e ottanta per favorire l’igiene; gli ambienti destinati all’accoglienza dei bambini sono particolarmente ampi e luminosi. La maggior parte delle attrezzature sono già state collocate al loro posto e sono servite per il corso di formazione. Gli impianti sono finiti al 95%. Nel giro di 15 giorni saranno ultimati completamente.
Il giorno dopo l’arrivo di buon mattino, alle sette, è iniziata l’attività didattica quotidiana. Tutti i giorni, tutto il personale si riunisce nel salone delle conferenze, un infermiere espone le problematiche dei malati del proprio reparto durante la notte e le terapie somministrate. Il medico approfondisce, spiega, corregge e amplia la conoscenza della patologia che viene presentata e le cure adeguate al caso. Finita questa prima parte, comincia la lezione del neonatologo, Dr. Garofalo. Il suo compito è quello di iniziare l’impostazione delle attività del nuovo reparto, spiegare le principali casistiche che si dovranno affrontare, l’uso dei nuovi strumenti, la loro funzione per la salute dei neonati. La prima parte consiste in lezioni teoriche, la seconda parte è pratica e tutti sono molto interessati e sorpresi di fronte ai nuovi macchinari. Il Dr Garofalo spiega come si accoglie il bambino in neonatologia, se ha bisogno di cure intensive o di semplice ricovero nel nido; cosa si fa all’ingresso e quali sono i parametri da controllare; come si sistemano i neonati e come si usano i macchinari; come si fa la rianimazione del bambino e quando occorre chiamare subito il medico.
La costruzione del reparto è stata finanziata dall’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo. All’acquisto delle attrezzature ha concorso generosamente la Chiesi Foundation, che è particolarmente sensibile alla salute dei bambini, in particolare alla neonatologia. Vogliamo ringraziare la Chiesi Foundation per tutti gli aiuti che ha ci ha dato in diverse circostanze e in particolare per la collaborazione all’acquisto delle attrezzature della Neonatologia dell’Ospedale G. Paolo II di Bossemptélé – Repubblica Centrafricana, un paese martoriato dalla povertà e da tre anni di guerra civile, che continua con improvvise fiammate e il pericolo sembra non finire mai. Il paese precipita all’ultimo posto nella scala del benessere, mentre la popolazione soffre e muore nel silenzio generale.
Roma 30.08.2018
p. Efisio Locci
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