Diritti fondamentali e necessità imprescindibili – salute
Salute e Sviluppo, sin dalla sua fondazione, si è dedicata a progetti mirati al miglioramento delle condizioni di vita di coloro che, vivendo in paesi del terzo mondo, non hanno la possibilità di accedere a beni di prima necessità.
L’obiettivo iniziale era, ispirandosi a San Camillo de Lellis, Patrono Universale dei Malati e degli Infermi, di dedicarsi miratamente alla tematica della salute, lavorando per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie di popolazioni completamente sprovviste del più minimo sostegno.
Una vita sana non si ottiene solo con la costruzione di ospedali e le forniture di medicinali, ma per apportare un effettivo miglioramento, noi di Salute e Sviluppo non potevamo non interessarci a tutto ciò che garantisse l’accesso all’acqua potabile e al cibo sano, condizioni fondamentali per un miglioramento delle condizioni di vita.
Tutti i progetti perseguiti hanno necessitato di personale locale formato: medici, infermieri, addetti ai pozzi o alle mungiture, tutti hanno la necessità di essere istruiti adeguatamente. Così, infine, ci è apparso chiaro che non potevamo occuparci solo di creare, ma dovevamo anche formare per rendere questi miglioramenti effettivamente duraturi e radicati al territorio.
Salute, acqua, cibo, istruzione: questo è il viaggio che vi faremo percorrere questo mese nella vita di Salute e Sviluppo.
SALUTE
La salute è particolarmente importante per noi: seguire l’esempio di San Camillo, in questo percorso di 25 anni di vita, non solo ci ha fornito la mission del nostro lavoro, ma grazie ai suoi ministri sparsi nel mondo anche numerosi partner locali con cui collaborare nel portare avanti i nostri progetti.
Nel corso degli anni sono state numerose le attività che abbiamo sostenuto inerenti a questa tematica: abbiamo lottato contro l’HIV in Benin e in Kenya, aggiunto servizi di salute per mamme e bambini in Somalia, potenziato la salute della comunità tribale degli Aetas nelle Filippine, promosso l’inclusione delle persone affette da infermità mentale in Indonesia, curato l’anemia falciforme nei bambini del Togo.
Molti dei nostri progetti degli ultimi anni hanno riguardato la Repubblica Centrafrica: la situazione di questo paese risulta essere particolarmente precaria a causa di una guerra civile sanguinosa che ha interessato l’intero paese.
Sono state molte le strutture distrutte nel corso della guerra: ospedali, scuole ed edifici funzionali alla vita delle popolazioni che si sono ritrovate spaventate, denutrite e provate dal punto di vista igienico-sanitario.
In questo scenario di ombre, una luce viene accesa dall’ospedale di Bossemptélé, gestito dai camilliani, è riuscito a rappresentare un porto sicuro in questi anni di precarietà ed incertezze che hanno vissuto i locali. Rimasto attivo anche durante la guerra, è riuscito a crescere al suo termine. Salute e Sviluppo ha deciso di sostenere questo graduale miglioramento con numerosi progetti che hanno visto l’Ospedale Giovanni Paolo II al centro degli interventi.
Siamo nel 2014 quando iniziarono i primi interventi di miglioramento e ampliamento dell’Ospedale: il primo obiettivo raggiunto fu la Creazione di un Reparto di Chirurgia di cui era completamente sprovvisto. 22 posti letto, 2 sale operatorie, spazi dedicati agli operatori sanitari, al personale e ai malati. A seguire, con il progetto di Potenziamento dei servizi sanitari, sono stati realizzati due ambulatori, uno per l’oculistica e uno dedicato all’odontostomatologia, specialità quasi completamente assenti in Repubblica Centrafricana
Una delle malattie che più colpisce la popolazione del Centrafrica è la malaria, che nei più piccoli molto spesso risulta fatale, soprattutto in concomitanza a denutrizione e assenza di cure specifiche. Nel 2016 con Stop alla malaria: prevenzione e cura per i bambini di Bossemptélé si decise di intervenire con forza nel combattere questa piaga. Da una parte garantendo l’accesso gratuito alle cure mediche a tutti i bambini colpiti da malaria, dall’altra organizzando dei corsi di sensibilizzazione a 3000 famiglie di Bossemptélé, sulla cura precoce della malattia e sulla sua prevenzione.
La salute materno infantile ci sta molto a cuore. I dati che riguardano gli indici di mortalità sono ancora molto elevati. Proprio in risposta a questi dati, già nel 2017, si iniziò ad operare affinché fossero migliorati i servizi ospedalieri dedicati: con i progetti Risposta ai Bisogni Neonatali e Maternità sicura partirono una serie di azioni che videro come obiettivo la creazione dei reparti di Neonatologia e di Maternità nell’ospedale di Bossemptélé, con incubatrici, culle e personale specializzato. Contestualmente vennero avviate le cliniche mobili, con l’obiettivo di fornire assistenza sanitaria anche nei villaggi remoti difficilmente collegati all’Ospedale.
Con il progetto Rafforzamento dei servizi sanitari offerti presso l’ospedale Giovanni Paolo II sono state intensificate e ampliate le attività sanitarie nei villaggi e Medici italiani in loco o da remoto (a causa della pandemia) hanno istruito i locali su interventi chirurgici di precisione e sulle pratiche mediche specialistiche.
Attualmente a Bossemptélé continuano i nostri interventi: sul campo due progetti focalizzati sull’ulteriore miglioramento delle condizioni di salute della popolazione locale. Il progetto Salute e nutrizione per la popolazione vulnerabile della Sotto-Prefettura di Bossemptélé vede la costruzione di un Pronto Soccorso e di una mensa all’interno dell’Ospedale, nonché l’ampliamento e il pieno funzionamento delle cliniche mobili e dei postes de santé sparsi nei villaggi più lontani dall’ospedale.
Salute e nozioni igieniche per le comunità di Bossemptélé mira a fornire materiale sanitario, medicinali e personale medico per garantire standard sempre più alti all’Ospedale Giovanni Paolo II e costruire le infrastrutture necessarie al lavoro ospedaliero, quali pozzi e impianto fotovoltaico che risultano fondamentali per alimentare tutte le attività sanitarie.
Questi sono solo alcuni dei progetti che abbiamo deciso di portare avanti nella speranza di riuscire ad incrementare la salute e le condizioni sanitarie della popolazione dei paesi in via di sviluppo. Il nostro focus continua ad essere puntato su questa tematica che consideriamo il diritto primario per eccellenza, a cui tutti dovrebbero avere la possibilità di accedere.
Ma una corretta salute sarebbe possibile in assenza di acqua potabile?