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Bossémptelé

Un nuovo ospedale nel quartultimo paese del mondo

I Camilliani hanno cominciato le attività ambulatoriali nel nuovo ospedale della Repubblica Centrafricana nel dicembre del 2010, grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana. La sottoprefettura di Bossémptelé, con le sue capanne di fango e i tetti di paglia, colpisce per la sua povertà, tutti sono poveri come le loro capanne.

Lontano dalla capitale 300 chilometri, 200 chilometri dalla energia elettrica, senza acqua potabile, senza fogne, in mezzo a una vegetazione tropicale che tutto invade, ci troviamo in una situazione difficile da immaginare.

Suor Ilaria, una carmelitana medico, morta in un incidente stradale proprio quando il suo sogno era quasi realizzato, aveva pensato di curare gli ammalati di questo paese dimenticato. Con una piccola associazione, Noi per l’Africa, stava realizzando il sogno quando il dramma ha infranto tutti progetti. I camilliani provenienti dal Benin (pp. Brice, Hippolite e Bernard) hanno continuato la sfida aprendo questa missione per curare i malati. Purtroppo le malattie della povertà fanno strage di bambini e adulti: malaria, tubercolosi, HIV/AIDS, diarree … la fanno da padroni sulla vita degli abitanti.

Un ospedale miniaturizzato con ambulatori, blocco servizi, sala operatoria, padiglione per adulti e per bambini … sembra un miracolo che sia sorto proprio in mezzo alla foresta, molto isolato e lontano dalle prospettive di sviluppo, ma certamente al centro di enormi necessità. Sono cominciate le attività ambulatoriali: prima tre giorni alla settimana, poi tutti giorni, ora il programma è di aprire il reparto per i bambini e le mamme. Ogni cosa è una sfida alla provvidenza. Ai Camilliani si è aggiunta una Pediatra, Francesca, che ci informa sulle sorprendenti difficoltà e le speranze infinite.

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