Il primo ottobre 2014 è stato avviato in Burkina Faso, nella località di Tenkodogò, il progetto “L’Oro di Bagrè: il riso”. Tenkodogò fa parte della provincia di Boulgou, dove la soglia di povertà registra un indice pari al 55,1% e presenta gravi limiti di accesso ai servizi sanitari di base, all’istruzione, all’acqua potabile, alla capacità di generare reddito. L’iniziativa, sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), si concentra sulla coltivazione, produzione e commercializzazione del riso. Essa rientra nel piano strategico che Salute e Sviluppo e la controparte locale stanno promuovendo nell’area di intervento per contribuire in maniera sostanziale a migliorare la sicurezza alimentare nell’area di Tenkodogò. Il progetto nasce sulla scia del programma governativo BAGREPOLE, grazie al quale oggi Bagrè gode della presenza abbondante di acqua, con una diga di 80 Km di lunghezza e dei canali di distribuzione. Il progetto, inoltre, fa seguito ad una precedente iniziativa pilota, sempre sostenuta dalla CEI, consistente nella pulitura del riso grezzo e nella sua commercializzazione. Con questo nuovo progetto si vuole rendere completa la filiera produttiva del riso. Infatti, il riso grezzo derivante dalla coltivazione meccanizzata di 50 ettari di terreno, verrà trasferito nello stabilimento di decorticazione per essere brillantato, confezionato e commercializzato. Il presente intervento vuole migliorare le tecniche di produzione e produttività del riso, facilitandone l’accesso alla popolazione dell’area e sopperendo al bisogno alimentare della zona; vuole trasformare l’agricoltura tradizionale in moderna, fornendo strumenti agricoli innovativi e prevedendo una formazione tecnico-professionale adeguata.