Repubblica Centrafricana: L’Ospedale Giovanni Paolo II di Bossemptélé si rafforza!
Nel mese di dicembre 2019 ha preso il via il progetto di “Rafforzamento dei servizi sanitari dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Bossemptélé” in Repubblica Centrafricana. In questa struttura negli anni passati abbiamo attuato diversi progetti di potenziamento, tra cui la costruzione del reparto di neonatologia e l’attivazione dei relativi servizi e la costruzione del reparto di maternità con l’avviamento dei servizi rivolti alle future e neo mamme.
Queste iniziative hanno reso l’ospedale la struttura sanitaria di riferimento per il territorio.
Per poter incidere ancora più positivamente sui bisogni sanitari e sulla salute della popolazione locale, grazie al finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) abbiamo intrapreso questo nuovo progetto che verte sue due componenti principali: il miglioramento delle prestazioni sanitarie e la formazione specialistica del personale.
Migliorare le prestazioni significa aumentare il numero dei pazienti assistiti, il numero mensile degli esami effettuati e la qualità di tali servizi. Per raggiungere questo obiettivo, l’ospedale verrà provvisto di medicinali di vario tipo per trattare in maniera adatta diverse patologie, da quelle più comuni alle più specifiche. Verrà inoltre fornita la strumentazione medica adeguata, come ad esempio lo sfigmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa o il glucometro per la misurazione della glicemia; ma anche kit per piccoli interventi chirurgici, bilance e misuratori di altezza che permetteranno di migliorare qualitativamente le visite. Anche il laboratorio di analisi verrà dotato di apparecchiature biomedicali come il contaglobuli, per eseguire il conteggio dei globuli bianchi e dei globuli rossi, o l’analizzatore di chimica clinica e il coagulometro in modo tale da perfezionare le diagnosi e le cure.
Dal punto di vista della formazione specialistica, il personale sanitario locale, che ad oggi risulta avere delle lacune in alcuni ambiti, verrà formato dal personale in missione breve. Gli ambiti di formazione verteranno sulla chirurgia ortopedica, l’anestesia, la neonatologia/pediatria, il laboratorio analisi (con focus su batteriologia) e la diagnostica per immagini, incrementando così il livello di competenze e la qualità dei servizi erogati.
Il progetto si occuperà anche di potenziare il servizio di clinica mobile, attivato nella precedente iniziativa “Maternità sicura” che ha riscosso molta partecipazione. Il servizio sarà organizzato due giorni a settimana (nello scorso progetto era uno) per rendere maggiormente accessibili i servizi sanitari e psicologici alle comunità dei villaggi più remoti e si passerà da 15 del precedente progetto a 22 villaggi al fine di estendere la copertura a livello territoriale. Per lo svolgimento di tale attività e garantire la sua continuità nel tempo, è previsto l’acquisto di un’ambulanza, che verrà utilizzata anche per il trasporto di casi gravi presso l’Ospedale Giovanni Paolo II.
Saranno inoltre organizzate delle attività di educazione in ambito igienico-sanitario presso i dispensari o i centri di salute pubblica con il particolare coinvolgimento delle donne. I temi che si andranno ad affrontare riguarderanno tra gli altri la nutrizione e la corretta alimentazione, l’allattamento materno e le malattie tipiche dello stato di gravidanza. Sarà dunque riservata particolare attenzione alle tematiche che riguardano la salute materna ed infantile, sottolineando l’importanza di effettuare controlli ginecologici, e ad ogni madre partecipante saranno forniti gli strumenti per evitare alcune malattie più diffuse come la malaria.
Infine sarà formato il personale sanitario presente presso i dispensari e centri di salute della zona, con particolare attenzione agli aspetti della salute materno-infantile e agli stock dei medicinali.
Rispetto al precedente progetto, si amplierà il bacino di beneficiari del servizio di clinica mobile: da circa 1.260 persone assistite si prevede di raddoppiare tale dato raggiungendo 4.300 persone. Inoltre, anche le attività di sensibilizzazione ed educazione aumenteranno gli utenti coinvolti, passando da 2.280 a 3.500 persone.
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