Un progetto nel nord-est del Brasile
In questi anni Salute e Sviluppo ha elaborato dei progetti di recupero e reinserimento sociale delle ragazze di Fortaleza, di Quixadà e di Juazeiro, grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana. Siamo partiti diversi anni fa con progetti semplici e progressivamente abbiamo impostato progetti complessi e pluriennali, affiancando le attività e il lavoro di p. Adolfo e del suo gruppo Maria Mae da Vida.
Credo possa essere interessante presentare un progetto biennale appena terminato, per far comprendere ai nostri finanziatori e ai nostri amici un altro tipo di attività che facciamo. Naturalmente visto il tipo di attività e di persone coinvolte, non possiamo che essere molto generici e riservati con i dati sensibili.
Descrizione generale dello svolgimento del progetto
Il progetto è nato dall’esigenza di migliorare le condizioni di vita della popolazione femminile particolarmente povera e disagiata, attraverso un approccio integrato di servizi sanitari e di inserimento professionale per ragazze esposte al rischio di vulnerabilità sociale ed economica. L’intervento si è concretizzato in azioni di accoglienza, assistenza e formazione professionale rivolte alle ragazze beneficiarie, in una strategia di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. In considerazione del particolare gruppo target (giovani adolescenti, abusate, vittime di violenza, incinte) il progetto ha previsto azioni tese ad un recupero psicologico e fisico delle giovani beneficiarie a cui successivamente sono stati offerti percorsi professionalizzanti per l’inserimento nel mondo del lavoro. Nella maggior parte dei casi la partecipazione ai corsi professionali ha rappresentato un modo per allontanare le ragazze dal mondo della prostituzione, settore in cui le ragazze si rifugiano in cerca di reddito.
Le attività prevista dal progetto sono:
A1: accoglienza e assistenza delle ragazze madri e delle giovani donne in situazione di grave disagio sociale o vittime di abusi.
Operatori locali esperti hanno lavorato direttamente in strada e a livello domiciliare per individuare le donne con gravi situazioni familiari, abbandonate ed emarginate, vittime di sfruttamento sessuale o della droga
A2. Attivazione di corsi tecnico-sanitari per i formatori.
Sono stati attivati corsi di formazione in ambito sanitario per il personale delle organizzazioni locali partner di progetto: ciò ha permesso di potenziare e migliorare i servizi erogati.
A3. Attivazione di corsi professionali per le ragazze beneficiarie.
Le beneficiarie di progetto hanno invece seguito percorsi professionalizzanti in alcuni settori strategici per l’inserimento nel mondo del lavoro: Nel dettaglio sono stati realizzati laboratori di cucito, artigianato, informatica danza e musica.
Il laboratorio di cucito, è stato condotto da una sarta professionale e articolato in tre moduli: taglio, cucito e riparazioni sartoriali. Per le attività del corso sono stati utilizzati indumenti riciclati al fine di garantire la sostenibilità delle attività secondo una logica di non spreco.
Corso di informatica: Il percorso di formazione in informatica ha permesso di trasferire alle beneficiarie competenze e abilità nell’uso del computer. Il corso si è articolato in moduli e ha seguito un andamento di difficoltà crescente. Le prime lezioni sono state centrate sui rudimenti dell’utilizzo del computer, l’uso del mouse e della tastiera, l’organizzazione dei documenti, fino ad arrivare a un primo approccio alla navigazione in Rete. Successivamente sono state trasferite nozioni più complesse relativa a Word; Excel; Access; Power Point e Outlook.
Corso di arte (danza e musica):Sono stati avviati corsi di danza e chitarra che hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione di nuovi equilibri fisici e mentali delle ragazze coinvolte. Il suddetto corso, sebbene esulasse dai percorsi canonici di inserimento professionale e acquisizione di competenze professionali, ha avuto un forte significato e notevole impatto sulle strategia di azione proposta. La sperimentazione di danza e musica ha rafforzato l’autostima delle beneficiarie, ha consolidato i legami tra queste e gli operatori del centro, ha solidificato valori di amicizia e lealtà e favorito la condivisione delle vite tra le ragazze coinvolte.
Le beneficiarie del progetto, una volta recuperato un buono stato psico-fisico e aver ricevuto una formazione professionale in ambito tecnico, sono state inserite in contesti lavorativi attraverso l’attivazione di tirocini formativi e l’erogazione di borse di studio. Tutti i corsi di formazione hanno previsto infatti l’attivazione, al loro termine, di tirocini in aziende private. Al termine della formazione in aula le beneficiarie hanno avuto la possibilità di mettere in pratica le nozioni acquisite in aziende partner del progetto che hanno garantito l’apprendistato alle ragazze dopo la frequenza dei corsi teorici.
Risultati ottenuti
Il progetto ha consentito il raggiungimento di importanti risultati. L’azione proposta era volta a favorire il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle donne povere e disagiate. Il progetto ha contribuito al raggiungimento del suddetto obiettivo. Nel corso della seconda annualità 1025 donne sono state accolte e assistite da un punto di vista sanitario nel centro. Sono state condotte 350 visite a livello domiciliare. Le beneficiarie di progetto, individuate dagli operatori della controparte direttamente in strada, sono state assistite anche a livello alimentare, fisico e psicologico. Le donne beneficiarie sono state avviate a percorsi di formazione al fine di facilitare il loro inserimento lavorativo e sociale. Nel dettaglio 370 beneficiarie hanno seguito corsi professionalizzanti in artigianato, informatica, cucito, pittura, musica e arte organizzati in maniera tale da fornire competenze e abilità manuali da rispendere nel mondo del lavoro. La formazione erogata ha consentito infatti la qualificazione professionale delle ragazze e l’avvio in percorsi di tirocini aziendali per l’inserimento professionale effettivo. Per poter favorire un reale inserimento lavorativo delle beneficiarie è stato infatti previsto il coinvolgimento di aziende private affinché le donne formate potessero avere accesso a tirocini in cui mettere in pratica le competenze acquisite. Le beneficiarie di progetto hanno avuto la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio all’interno di alcune aziende locali. Questi progetti permettono l’inserimento nel mondo del lavoro e il recupero di ragazze socialmente emarginate in percentuali tra il 65 – 70% per quelle che hanno avuto la costanza di portare a termine i corsi teorici e l’avviamento professionale.