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Progetti in corso

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Acqua potabile e servizi igienici di base per la popolazione

Nel 2014 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha cofinanziato l’iniziativa “Favorire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici di base per la popolazione della Divisione di Karungu, Kenya”. L’accesso all’acqua potabile e alle latrine pubbliche costituiscono condizioni prioritarie propedeutiche, sia all’efficacia degli interventi sanitari che allo sviluppo economico locale. La mancanza di acqua potabile e di servizi igienici nell’area è alla base di un tasso di insalubrità sconcertante che alimenta la malattia e frena lo sviluppo. Il progetto affronta il problema della mancanza di acqua potabile e servizi igienici di base. Pertanto, la proposta progettuale si pone l’obiettivo specifico di favorire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari per la popolazione della Divisione di Karungu, contribuendo all’obiettivo generale di migliorare le condizioni sanitarie della popolazione del distretto di Nyatike. La strategia individuata per il raggiungimento dell’obiettivo specifico prevede la realizzazione di un sistema idrico articolato in chioschi d’acqua presso scuole e punti di aggregazione amministrati da gruppi di gestione; la creazione di latrine, con la formazione di artigiani e la promozione per il loro utilizzo. Il tutto coadiuvato da intense campagne di educazione igienico-sanitaria e sensibilizzazione per la comunità locale.
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Rafforzamento dei servizi sanitari per la salute materno – infantile nella Contea di Meru

Il primo Febbraio 2015 grazie al contributo del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAE) è stato avviato in Kenya, nella località di Nkubu, il progetto “Rafforzamento dei servizi sanitari per la salute materno – infantile nella Contea di Meru”. Il progetto ha quale obiettivo specifico quello di “ridurre la mortalità e morbilità materno infantile nel distretto South Imenti” e ha quale obiettivo generale quello di “contribuire a migliorare le condizioni di salute per la popolazione del distretto South Imenti”, contribuendo al perseguimento degli obiettivi generali del millennio. Il progetto rappresenta il naturale proseguimento dell’iniziativa “Lotta all’hiv e alle malattie della povertà nel distretto dell’Imenti Sud” promossa dal MAE, attraverso la quale è stata avviata l’opera di ammodernamento di alcuni servizi chiave del Consolata Hospital di Nkubu, che hanno permesso di garantire assistenza e cura alla popolazione locale con riguardo particolare alle madri. A partire dagli output del precedente progetto, la nuova iniziativa vuole spostare il baricentro sul terreno, attraverso la messa in rete delle strutture sanitarie locali e individuando il Consolata Hospital Nkubu come referral point per tutti i casi di urgenza mediante l’ausilio di ambulanze di zona (Central Ambulance System). Il progetto prevede altresì la riqualificazione e ammodernamento del reparto pediatrico dell’ospedale.
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Formazione professionale per gli adolescenti del centro di Snehagram

Il progetto “Formazione professionale per gli adolescenti del centro di accoglienza Snehagram, India” è stato avviato nel Novembre 2014. L’iniziativa, cofinanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), consiste nella realizzazione di un campus di accoglienza e formazione nel quartiere Veppinapalli (distretto di Krishnagiri, stato di Tamil Nadu) per 200 adolescenti sieropositivi. Oltre all’accoglienza e al trattamento della malattia, la struttura offrirà percorsi di apprendimento scolastico e sviluppo di competenze professionali. Inoltre, i beneficiari potranno acquisire competenze emotive, cognitive e sociali per operare con capacità sia sul piano individuale che su quello sociale, acquisendo un comportamento versatile e positivo, grazie al quale potranno affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. L’iniziativa proposta si pone l’obiettivo specifico di favorire le condizioni socio-economiche degli adolescenti del centro Snehagram ed il loro inserimento nella società, garantendo loro una struttura dove crescere serenamente, fornendo loro gli strumenti formativi e cognitivi per affrontare la realtà, e supportandoli psicologicamente e con medicinali adeguati nella loro malattia. I beneficiari diretti del progetto saranno oltre 200 adolescenti sieropositivi, principalmente orfani, semi orfani o vulnerabili, provenienti da un contesto sociale ed economico particolarmente complesso.
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Un futuro senza anemia falciforme per i bambini di Lomè

Il progetto “Un futuro senza anemia falciforme per i bambini di Lomè, Togo” interviene in un ambito estremamente delicato: quello delle malattie genetiche a prognosi severa e nello specifico si occupa dell’assistenza e cura dei bambini colpiti da anemia falciforme. La drepanocitosi è una malattia del sangue causata da una emoglobina anomala ereditaria (una proteina che trasporta l’ossigeno nei globuli rossi). Si trasmette geneticamente con una modalità chiamata autosomica recessiva. L’iniziativa, realizzata grazie al contributo della Tavola Valdese (ufficio OPM) è stata avviata il 1 Novembre 2015. Il progetto prevede la sensibilizzazione rispetto alla patologia, lo screening dei portatori sani e la presa in carico dei bambini malati. Il progetto ha l’obiettivo generale di migliorare le condizioni di vita della popolazione infantile in Togo e persegue l’obiettivo specifico di ridurre la diffusione dell’anemia falciforme in Togo. Al termine di esso, oltre ad aver realizzato una mappatura della popolazione colpita, saranno stati assistiti e curati a livello ospedaliero oltre 150 bambini.
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Emergenza in Repubblica Centrafricana: assistenza sanitaria e alimentare ai bambini

La Repubblica Centrafricana, paese tra i più poveri al mondo, è da oltre due anni teatro di una guerra tra gruppi ribelli di fazioni contrapposte, che sfociano in rappresaglie, mutilazioni, genocidi e pulizie etniche. Il paese sta affrontando una crisi umanitaria devastante e le prime vittime sono i bambini. Gli aiuti umanitari sono scarsi e faticano a raggiungere la popolazione. Il progetto Emergenza in Repubblica Centrafricana, sostenuto dalla Fondazione Chiesi, vuole fornire ai bambini di Bossemptelè un aiuto concreto per ridurre gli altissimi indici di mortalità e morbilità infantile che caratterizzano il territorio. Obiettivo generale è contribuire a ridurre i tassi di mortalità della popolazione infantile di Bossemptelè, mentre l’obiettivo specifico è migliorare le condizioni nutrizionali e sanitarie della popolazione infantile. L’iniziativa, avviata a maggio 2014, sta implementando attività di assistenza sanitaria e alimentare per i bambini e sta fornendo supporto psicologico. E’ inclusa la distribuzione di kit alimentari alle famiglie particolarmente indigenti.
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Costruzione della degenza chirurgica per l’Ospedale Giovanni Paolo II

Il 1 Febbraio 2015, è stato avviato in Repubblica Centrafricana il progetto “Costruzione della degenza chirurgica per l’Ospedale Giovanni Paolo II a Bossemptelè,”. L’iniziativa sostenuta dalla Fondation Assistance International (FAI) si inserisce all’interno di un più ampio piano socio-sanitario, che ha visto l’apertura di diversi servizi ospedalieri e l’avvio di programmi di assistenza e cura per la popolazione locale. Il progetto prevede la realizzazione di un reparto di degenza chirurgica nell’Ospedale Giovanni Paolo II. L’iniziativa nasce per volontà dei padri camilliani del Centrafrica, che ravvisano la necessità di creare un reparto totalmente dedicato alla degenza dei post operati, di cui al momento l’ospedale è sprovvisto. L’idea è quella di potenziare i servizi dell’ospedale, rendendolo una struttura in grado di far fronte alle necessità sanitarie dei pazienti che usufruiscono dei servizi medici. Obiettivo generale è “contribuire a ridurre i tassi di mortalità per la popolazione di Bossemptelè” mentre l’obiettivo specifico è “Migliorare i servizi di assistenza e cura dell’ospedale”. Le attività pianificate sono: la costruzione di una degenza chirurgica, l’arredamento del reparto e l’avvio dei servizi, nonché la sensibilizzazione igienico-sanitaria e l’informazione per la popolazione. Beneficeranno oltre 700 persone tra i pazienti usufruenti della degenza e le persone che verranno sensibilizzate ed informate. Grazie al sostegno della  logo-fai

Progetti conclusi

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